AZ. AGR. FRANCESCO CANNAROZZI

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AZ. AGR. FRANCESCO CANNAROZZI

Francesco Cannarozzi

I terreni calcarei e argillosi di Carpino sono perfetti per la coltivazione delle fave. Inoltre, la fava di Carpino è un prodotto autoctono e presidio Slow Food, che cerca di tenere vivo il metodo di coltivazione e di incentivare la produzione di questo legume. Passione ed esigenza della famiglia Cannarozzi, la fava veniva seminata nei mesi invernali, subito prima dell’inizio della raccolta delle olive e poi lavorata nei mesi estivi quando ormai la raccolta delle olive era alle spalle. Si parla di esigenza perchè tanti anni fa durante i mesi invernali le “Fave di Carpino”, erano l’unica fonte di proteine che gli abitanti di Carpino avevano a disposizione. Da tanti anni Slow Food ha riscoperto e riconosciuto come fonte di proteine alternativa alla bistecca, la “Fave di Carpino“; per i vegani e per chi ci crede in una dieta mediterranea equilibrata. La fave, da sempre, si produce in rotazione con il grano duro, le barbabietole da zucchero, i pomodori e i lupini. La semina avviene nei mesi di ottobre e novembre. Non si concimano (anzi, la fava è una pianta che arricchisce il terreno di azoto) e non si trattano: le erbette infestanti si tolgono a mano.

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